Arrivati gli sgombri!

Dove c’erano gli Etruschi

Gli sgombri sembrano essere diventati, lungo alcune coste del Tirreno, una vera e propria ossessione per molti pescatori, che invadono letteralmente le zone di pesca dove lo sgombride si raduna in grossi banchi.

un Grosso lanzardo appena catturato

un Grosso sgombro cavallo o lanzardo appena catturato

Prendiamo come riferimento il mare di Livorno e le Secche della Meloria, per poi procedere in direzione sud, verso la foce del Tevere: abbiamo di poco ampliato la costa che, secoli orsono, era popolata dagli Etruschi ed il cui mare, oggi, è letteralmente invaso dai lanzardi. La cosa strana è che fino a poco tempo fa lo Scomber japonicus nuotava solo sporadicamente nel medio Tirreno, mentre adesso sembra gradirlo così tanto da invaderlo con una presenza davvero importante. E’ infatti presente in fitti banchi, anche se in periodi diversi da zona a zona: ad esempio alla foce del Tevere i lanzardi ci sono da giugno a tutto ottobre, fuori la costa della bassa Toscana da aprile a giugno, in alta Toscana da giugno a tutto agosto.

SGOMBRI Sicuro divertimento

Il bello di questa tecnica è che si può praticare con qualsiasi tipo di imbarcazione (compresi kayak, gommoni, gozzi), in quanto i punti dove si radunano i pesci non sono mai lontanissime dalla costa e, come vero per la presenza temporale, anche i luoghi in cui si presenta sono tra i più disparati: sicuramente alle foci del Tevere, dove vengono attratti dalla mangianza che il grande fiume porta con sé nel momento in cui si getta in mare, mentre sulle coste toscane è più facile che i lanzardi vadano a radunarsi nei pressi dei sommi di alcune cigliate rocciose. Il fatto che accomuna il tutto è che i pesci si radunano per la riproduzione. La tecnica per insidiare il lanzardo è piuttosto semplice, anche se richiede un certo impegno fisico visto che per portare in barca un lanzardo è necessario alzarlo dall’acqua e guadinarlo (per questo suggeriamo di utilizzare canne per la pesca a sgombri e palamite). Essendo di fatto un pesce azzurro, il lanzardo resta irrimediabilmente attratto dalla pastura, che diventa l’elemento fondamentale della tecnica, necessaria per attirare i pesci proprio sotto la barca. I sistemi di pasturazione possono essere diversi, ma si sintetizzano poi in tre sistemi fondamentali: pastura sfusa, ancorata, tritata.

La pesca a light drifting in talune situazioni è un divertimento assicurato

La pesca a light drifting agli sgombrii è un divertimento assicurato

Pasturazione sfusa per sgombri e pesce azzurro in generale

Sia che la eseguiamo con sarda tritata che con sarda a piccoli pezzi, la pastura sfusa è un ottimo sistema per attirare i lanzardi. Se peschiamo in superficie sarà sufficiente gettare, aiutandoci con un cucchiaio, della semplice sarda tritata, alternandola con una mestolata di sarda tagliata a pezzetti piccoli, ricordando che pasturare con continuità, ci permetterà di tenere sempre i pesci sotto bordo. La pastura tritata si prepara con utilizzando un tritacarne nel quale macinare sardine fresche, mentre per prepararla a pezzetti l’accessorio migliore di cui possiamo avvalerci sono le classiche forbici multitaglio. A proposito della quantità, consideriamo che per una battuta di pesca occorrono complessivamente (quindi da tritare e da tagliare), almeno 10 chilogrammi di sardine.

sardine tritate, mescolate con il sale, la migliore ricetta di una pastura sfusa da gettare con un mestolo

sardine tritate, mescolate con il sale, la migliore ricetta di una pastura sfusa da gettare con un mestolo

Pastura ancorata

Con questo termine, si intende il modo di pasturare effettuato tenendo la pastura attaccata alla barca, che è poi il sistema utilizzato dalla maggior parte dei pescatori, che nella versione più “tradizionale” consiste nel legare i classici sacchi in rete, contenenti al loro interno l’impasto di sarde. Il “ripieno” dei sacchi può essere comprato già pronto, confezionato nei secchielli di sarda sfusa da 3, 5 e 10 chilogrammi: in alternativa, molti pescatori utilizzano anche delle confezioni di sarda macinata fine, racchiusi in una rete di plastica e quindi congelati, e con questo secondo sistema, la pastura ha una durata nettamente superiore. Una volta pronto, il sacco di pastura viene solitamente legato a prua o a poppa, a seconda dell’intensità della corrente, ad una distanza dalla superficie diversa, a seconda del tipo di pesce impiegato: l’intensità della corrente più o meno forte, influenza molto l’altezza alla quale posizionare il sacco. Per questo motivo, è sempre bene piombare la pastura, operazione che di solito viene fatta legando un piombo da sub, del peso di 1 chilogrammo, appena sopra il sacco.

La sarda tritata e sriposta in una fotta rete, permette una fuoriuscita lenta del nostro richiamo

La sarda tritata e sriposta in una fotta rete, permette una fuoriuscita lenta del nostro richiamo

Pasturatore elettrico

Dal momento in cui si è affermato sul mercato il pasturatore Tritasardine elettrico da barca, il modo di pasturare è letteralmente cambiato: il Tritasardine (prodotto da Sardamatic, www.sardamatic.com) è una macchina automatica, molto leggera, poco ingombrante e con bassissimo consumo elettrico, che lentamente e direttamente fuori bordo, trita fino a 3,5 kg di sardine o altri pesci adatti alla pasturazione. Può essere fissata alla barca o con l’apposita staffa in un comune portacanne ad incasso, oppure, con apposito accessorio, anche nel bicchierino della passerella o di un salpabolentino. La macchina si compone di serbatoio e motore: il primo ha compreso un disco trafila standard, ma in optional ne dispone di 8, in misure diverse, con le quali dare una diversa consistenza alla scia di macinato fresco che produce. Sta a noi decidere quale usare di volta in volta. Il motore del pasturatore è stato recentemente cambiato, e l’ultimo ad essere stato proposto è un prodotto di alta tecnologia, e soprattutto completamente stagno, per essere protetto da qualunque genere di infiltrazione di acqua.

Il trisardine elettrico è sicuramente un attrezzo importante per la pesca a lighr drifting e non solo per i lanzardi

Il trisardine elettrico è sicuramente un attrezzo importante per la pesca a lighr drifting e non solo per gli sgombri

 

Visto da vicino

Pur essendo una specie ben conosciuta ai pescatori, il lanzardo è spesso scambiato con il cugino sgombro (Scomber scombrus), con il quale ha molto in comune, ma dal quale anche ben si differenzia: ad esempio nella livrea, di colorazione azzurro-verdognola sul dorso del lanzardo, che presenta striature e puntini scuri lungo il corpo fusiforme. Gli occhi sono più grandi rispetto allo sgombro, e ricoperti da una palpebra adiposa, le pinne dorsali ben separate, e 5 o 7 pinnette poste fra la seconda pinna dorsale ed anale. E’ goloso di Clupeidi, anche se non disdegna altri piccoli pelagici, e si nutre pure di invertebrati. Pur raggiungendo talvolta i 50 cm di lunghezza, la taglia più usuale in cui si trova è di circa 20, 30 cm.Come tutto il pesce azzurro è un alimento prezioso, anche se meno gustoso di altri, perché le sue carni sono ricche di vitamine, sali minerali, proteine, Omega3.