La piccola Traina Parte 2

Le grandi tecniche: La piccola Traina Parte 2

Dopo avere analizzato gli artificiali ed avere visto quali sono le prede della priccola traina, vediamo ora di entrare nel vivo dell’articolo con canne, mulinelli e sistemi di affondamento.

Canne e mulinelli

Le canne saranno ad azione leggera e molto leggera. Scegliendo  dei modelli appositi per la traina ovvero quelli dove monteremo successivamente un mulinello rotante dovremo mantenerci su libbraggi di 6/8/12 libbre. Tali potenze da impiegare naturalmente in base al tipo di pesce che intenderemo catturare ci permetteranno di goderci al massimo anche le catture di stazza non proprio ragguardevole. La tendenza degli ultimi anni è quella di impiegare canne abbastanza lunghe ovvero non meno di 2 metri, mono pezzo o 2 pezzi. Inutile sottolineare che detti attrezzi avranno un anellatura classica a doppio ponte o ponte singolo.

 

La piccola traina però non implica per forza di cose l’impiego di attrezzi specifici, infatti, la leggerezza dell’azione di pesca, consente di utilizzare con successo anche canne da bolentino.  Le attrezzature telescopiche che nascono per questa tecnica di pesca, nella lunghezza massima di 2/,25 metri risultano eccellenti specialmente con le prede minori, ma sapranno essere eccellenti anche nel caso dovessimo allamare un pesce di tutto rispetto. Nel caso di impiego di canne appositamente nate per la traina dovremo abbinare dei mulinelli rotanti di dimensione  massima di 12 libbre. Per quanto riguarda il nylon da imbobinare conviene sempre stare sul sicuro e quindi un 20 libbre è una giusta soluzione per catturare un po’ di tutto. Al contrario su canne da bolentino dovremo montare mulinelli a bobina fissa, sicuramente più maneggievoli anche da parte dei neofiti. In questo caso potremo impiegare una taglia 5000 che risulta universale anche se può sembrare sproporzionata rispetto da una cannetta di 2 metri. In questo caso l’imbobinamento avverrà con del nylon di diametro  0,35 millimetri.

 

I terminali della piccola traina

La piccola traina possiamo definirla la tecnica di pesca con i terminali più semplici da costruire. Infatti a parte le esche artificiali che naturalmente sono già pronte per essere legate, il finale classico è costituito da una lenza in nylon lungo circa 2 metri alla quale attaccheremo naturalmente la nostra esca. Il diametro della lenza può variare da un diametro tra lo 0,15-0,30 millimetri in base naturalmente alle prede che dovremo insidiare. In assetto di traina poi potremo filare da 2 a 4 lenze a distanze da  20 ai 60 metri . La velocità potrà variare da 2/4 nodi, tenendo sempre presente che più l’esca è piccola minore dovrà essere la velocità.

 

I luoghi di pesca della piccola traina

Nei pressi delle scogliere naturali tutte le punte e rientranze, in tali specchi di acqua, generalmente, possiamo trovare un giro di corrente favorevole e, proprio per questo, è più probabile la concentrazione dei branchi di pesce. Anche le foci dei fiumi, grandi o piccoli che siano, rappresentano un ottimo punto di riferimento dove trainare. Da notare che i tratti di mare antistanti le foci rendono di più con la marea in discesa, quando cioè il fiume entra più liberamente in mare apportando nuove risorse alimentari per tutti i pesci del sottocosta. Spesso, dalla diversa colorazione dell’acqua, si potrà notare sin dove arriva la sua corrente: questa sarà la fascia di mare da battere e, molto probabilmente, anche la più redditizia.

 

Affondatori idrodinamici

Quando si parla di traina e di sistemi di affondamento la prima cosa che viene sicuramente in mente è il piombo, come quello denominato guardiano oppure la classica palla  e in questo caso aiutati dall’affondatore. Quando si parla però di piccola traina con gli artificiali i sistemi di affondamento sono diversi e quindi a parte il piombo applicato sulla lenza come abbiamo visto prima, un’ottima alternativa sono gli affondatori idrodinamici. Tra tutti i sistemi di affondamento delle esche artificiali, dovremo impiegare degli accessori semplici e che riescano a velocizzare l’azione di pesca.Si tratta, in pratica, di accessori dalle più svariate forme e dimensioni i quali, sono stati progettati per portare in profondità le esche.

 

Affondatore a cialda

Permette di varaiare l'angolo di inclinazione laterale e affondamento.

Permette di varaiare l’angolo di inclinazione laterale e affondamento.

Si tratta di piccole cialde rotonde in plastica con zavorra di piombo. La lenza madre viene agganciata ad una girella posta nella parte superiore. Tramite un ulteriore girella con moschettone si collega il terminale.Una volta che il piccolo affondatore è in acqua e viene trainato tende, grazie alla sua forma, ad affondare portando con sé il terminale e l’esca. Il grande vantaggio di questo attrezzo consiste nel fatto di offrire poca resistenza alla trazione, lo si può quindi impiegare con lenze piuttosto sottili, peculiarità difficilmente riscontrabile con altri tipi di affondatori diretti poiché in acqua provocano una notevole resistenza. Questo affondatore è disponibile in due misure e, a seconda della velocità di traina si può far raggiungere alle esche anche i 10 metri di profondità. Una volta che un pesce viene allamato o dello sporco si attacca all’amo, l’affondatore si sbilancia perdendo l’assetto di navigazione salendo in superficie e segnalando appunto che qualche cosa si è attaccata all’amo.

Dip

Affondatore DIP

 

Il Dip consente di far lavorare le esche di piccola e media dimensione a profondità da 5 a 10 metri metri, a velocità di traina che vanno da 2 a 5 nodi. Il Dip è realizzato interamente in materiale plastico, con profilo ad ala di larga superficie, aletta stabilizzatrice superiore ed inferiore. La lenza madre si aggancia al Dip tramite un moschettone che si blocca in uno dei tre fori posizionati nella parte superiore: anche in questo caso, più l’aggancio è arretrato, più l’attrezzo affonda. In coda si trovano quattro fori per l’aggancio del terminale. Si consigliano lenze madri di diametro sostenutoperchè offrono una buona trazione. Interessante notare che procedendo a basse velocità, 1-2 nodi si può impiegare l’affondatore anche per pescare seppie e calamari, poiché la stabilità dell’attrezzo si mantiene anche con totanare come esca.

Stim

Stim

Lo Stim si presenta come una scarpetta. Può avere tre diverse dimensioni e quindi si presta ad essere impiegato con esche diverse. Generalmente lo Stim ha più fori, da 3 a 5, e secondo dove si aggancia il moschettone trainante, lo stesso assumerà inclinazioni differenti e, di conseguenza, affonderà di più o di meno. In particolare, i fori più avanzati (cioè verso la prua della barchetta ) sono quelli meno affondanti e quelli più arretrati (cioè verso la poppa) i più affondanti. Mantenendo la stessa velocità di traina e la quantità di lenza filata in acqua, terremo costante anche la profondità di lavoro dell’esca. Se vogliamo affondare l’esca senza variare l’inclinazione dello Stim, basterà cedere un po’ di lenza. Per quanto riguarda la velocità di traina, questa sarà generalmente compresa tra i 3 e i 6 nodi, a seconda dei pesci che si presume siano presenti al momento. Quando abbocca un pesce, vedremo anche cambiare l’inclinazione del nylon poiché lo Stim, in conseguenza della trazione esercitata dal peso del pesce, tenderà a risalire verso la superficie.