Bolognese: Monofili da bobina
Anche la pesca in bolognese è una tecnica che non può essere certamente improvvisata. Con il passare degli anni, abbiamo un riscontro netto di migliorie apportate a tutta la tecnica; a partire dalle canne e dai mulinelli e naturalmente anche per quanto riguarda tutti gli accessori compreso naturalmente il monofilo. Come in qualsiasi altra tecnica di pesca anche in quella più comune come la nostra effettuata da scogliere porti o arenili, molta importanza hanno i monofili da imbobinare ovvero quelli da caricare nel mulinello. La prima particolarità di un monofilo da mettere sul mulinello, sta nella poca elasticità in modo da poter dare una pronta ferrata ed essere sempre a contatto con la preda durante le fasi di combattimento.
I trecciati
Negli ultimi anni sono nati molti fili da mulinello che garantiscono una ottima riuscita in pesca. Sottolineo il termine filo in quanto anche nella pesca da riva ultimamente sono apparsi anche i multifibre; basti pensare che in commercio si trovano trecciati appositi da mulinelli in misure sottilissime che partono addirittura da uno 0,07 millimetri. Tutti i trecciati però hanno caratteristiche tali da non poter essere impiegati con la canna bolognese. Questi fili infatti, non hanno assolutamente memoria meccanica e quindi zero elasticità Una delle caratteristiche più importante poi che a parità di carico di rottura il multifibre è di gran lunga inferiore nel diametro; per fare un esempio lo 0,14 millimetri ha un carico di rottura come uno 0,30 millimetri di monofilo in nylon. Il multifibre nella pesca da terra non ha trovato un’ampia schiera di estimatori se paragonato ad esempio alla pesca dalla barca, fatta eccezione nello spinning dove spesso il multifibre è impiegato alla pari se non in maniera superiore al nylon.
Classico Nylon
Per la nostra tecnica di pesca in bolognese la scelta del fili da mulinello ricade quindi sul classico nylon, ma prima di parlare della scelta, dobbiamo sottolineare che un filo in pesca viene stressato di continuo. Lo sfregamento sugli anelli, il continuo accavallarsi delle spire nel mulinello, la trazione,la salsedine ecc, sono tutti agenti di usura. Per tale motivo un monofilo imbobinato non dura in eterno e quindi deve essere sostituito abbastanza frequentemente. A tale scopo si acquistano bobine di metraggio necessario alle proprie esigenze. Solitamente le singole cariche di una bobina variano da 150 a 200 metri per cui tali lunghezze sono da preferire per effettuare singoli imbobinamenti. Guardando poi al risparmio si si può optare anche per bobine ed esempio da 1000 metri per effettuare più cariche. Naturalmente il prezzo del monofilo cambia a seconda della quantità, ma acquistare una bobina da 500 o 1000 metri è sicuramente vantaggioso rispetto ad esempio da 100 metri o 200. La nostra scelta ricadrà su un filo in nylon, che abbia una elasticità ridotta, una buona tenuta al nodo ed un diametro il più reale possibile.
Finalmente Fluorcarbon
Negli ultimi anni molte ditte propongono anche fluorocarbon da imbobinare. E’ bene sottolineare che la rigidità del fluorocarbonio (classica soprattutto dei monofili nati per la costruzione dei finali) fa si che lo stesso sia un pessimo monofilo da mulinello. Ecco che oggi però nascono fluorocarbonio con mescole particolari che rendono il monofilo più morbido e quindi rendono possibili effettuare l’imbobinamento del mulinello anche con monofili di fluorocarbon. Naturalmente in questo caso specifico, decade del tutto la necessità di avere un filo invisibile in bobina, ma le caratteristiche del fluorocarbonio non solo quelle dell’invisibilità. Infatti, bassa elasticità, resistenza all’abrasione e memoria meccanica aumentano e rendono questo prodotto sicuramente superiore al nylon e paritario in certi aspetti al multifibre. Certamente a scapito è il prezzo sicuramente superiore ai comuni monofili, ma molto ridotto rispetto al dyneema.
Sostituzione del monofilo
Qualsiasi filo o monofilo che verrà impiegato per riempire le bobine dei mulinelli, ha una usura nel tempo, dettata da diversi fattori. Il tipo di pesca che effettuiamo ad esempio determina una sostituzione più o meno precoce. Partiamo dal fatto primario che un nylon ha minore vita di un dyneema e quindi necessita di una manutenzione maggiore e di una sostituzione periodica. Chi pesca a spinning e quindi effettua numerosi lanci nel corso della battuta di pesca, se usa il nylon, lo stesso deve essere sostituito almeno tre/quattro volte nel corso dell’anno (a meno che non subentrino particolari problemi tecnici, come parrucche, perdita del nylon in caso di numerosi incagli ecc. Il dyneema ha invece una maggiore vitalità e quindi può essere sostituito annualmente se non ha subito particolari stress dovuti a parrucche felicemente risolte. Lo stesso ad esempio si può dire chi pesca dalla spiaggia. Partendo dal fatto che in questo tipo di pesca viene impiegato quasi esclusivamente il nylon, i numero si lanci, l’impiego spesso di piombature elevate, ed i continui recuperi, stressano molto il filo ed anche in questo caso il cambio dovrà avvenire più volte nel corso dell’anno. Parlando invece di pesca in bolognese, il discorso cambia leggermente in quanto per questa tecnica di pesca da terra il monofilo ha minori sollecitazione e quindi il cambio dello stesso avviene solitamente annualmente. Tutto quanto detto naturalmente varia moltissimo dalle volte che andiamo a pescare, minore l’uso, minore il cambio e viceversa. Per fare un paragone e dare un’idea al lettore di quanto si importante avere un monofilo nuovo nel mulinello, nella gare di canna da natante e specialmente in quelle di alto livello tecnico, il nylon in bobina viene solitamente cambiato dopo ogni gara. Una giusta manutenzione al monofilo o filo deve poi essere obbligatoria, l’uso di prodotti siliconici spray sono consigliati per tutte le tecniche di pesca. Basta spruzzare il silicone direttamente sul monofilo della bobina per creare quella patina che garantisce una maggiore scorrevolezza nelle fasi di lancio ed una protezione provvisoria contro la salsedine. Importantissimo anche lavare la bobina dopo ogni battuta di pesca ed addirittura immergerla per qualche minuto nell’acqua dolce.