Nel paese dei tulipani

Nel Mare del Nord a Colijnsplaat, in Olanda

Mare che vai, usanza che trovi”. Sembra una storpiatura del famoso proverbio e invece è un concetto azzeccato quando si parla della pesca in acque diverse da quelle che si è soliti frequentare. Però, quando si accenna ai Paesi stranieri vengono alla mente spiagge tropicali, prede come i grossi rostrati o i colorati pesci delle barriere coralline… in pratica, caldo e sole a volontà. Invece ci sono anche posti dove di pesci che danno filo da torcere ce ne sono in quantità, la pesca è un grosso divertimento ma al posto del caldo, a volte, c’è un freddo da gelare anche i..pensieri: è il Mare del Nord. Sentiamo già commenti scettici, eppure in queste gelide acque, dove qualcuno pensa di trovare solo le foche, ci sono pesci veramente straordinari, per esempio i grossi e combattivi merluzzi. E poi il Mare del Nord non lambisce solo terre coperte di ghiaccio per buona parte dell’anno: anche l’Olanda, nel paese dei tulipani, che artico non è, ha le coste bagnate da queste acque grigie.

NON SOLO MULINI

tulipani e mulini a vento immagine classica dell'Olanda

Quando si dice Olanda si pensa ai mulini a vento, seguiti dai tulipani e, a ruota, dai formaggi. Vero, sono simboli reali di questo Paese, dove però ci sono anche lunghissime spiagge deserte; certo, non sono da paragonare a quelle dei Paesi tropicali e la temperatura è quella che è, ma passarci una giornata d’estate, con la canna in mano, è divertente. L’Olanda è piccola ma offre tanto al turista, anche i piccoli centri e non solo le grandi città famose come Amsterdam. Con tanto mare a disposizione, la pesca è un’attività sviluppata, sia quella professonale sia la dilettantistica, e non è difficile vedere molti olandesi cimentarsi con la lenza, da riva come dalla barca; anche a Colijnsplaat, la base del nostro Itinerario. Si tratta di una piccola e graziosa cittadina nell‘Olanda meridionale (dal punto di vista amministrativo il Paese è diviso in nord e sud), nella regione dello Zeeland, con un porto all’interno di un golfo attraversato da due lunghe strade che uniscono le due sponde: la via più a nord passa su una diga che, alla bisogna, regola l’afflusso dell’acqua all’interno e, grazie a chiuse, permette il transito delle imbarcazioni. La cittadina è a circa 60 chilometri a sud di Rotterdam.

 

FORTI CORRENTI

 

Come in tutte le località sul Mare del Nord, per quanto riguarda la pesca il posto è caratterizzato da diversi fattori, forza della corrente in testa. Il movimento dell’acqua è altalenante, secondo che ci si trovi all’interno o all’esterno del golfo, e arriva anche a sfiorare i 10 nodi di velocità, con non pochi problemi per restare in posizione con l’esca. Pescare a barca ancorata con una simile corrente non è facile e tutti coloro che calano le lenze in questo mare ne sono coscienti. Andare a pesca in un vero e proprio… fiume in piena significa dover superare anche un ostacolo di carattere quasi psicologico: chi va in mare dalle nostre parti ha un approccio diverso, è abituato a calare lenze appesantite da piombi normali e non fa la… passata con il bolentino! Quindi, serve attrezzatura ad hoc e bisogna mettere in conto che a Colijnsplaat la corrente, da lieve a fortissima, c’è sempre, ed è il fattore principale anche ai fine della battuta di pesca. Prima di affrontare il Mare del Nord a Colijnsplaat bisogna capire quali siano le prede e il comportamento che assumono secondo la corrente. Ci sono diverse specie di pesci che si catturano dalla barca ma quelli più che abboccano più di frequente sono grossi merluzzi, che i locali chiamano cod, i merlani (waithing) e i vari tipi di pesci piatti (flat fish) come sogliole e platesse. Altre specie occasionali sono squali come gattucci e gattopardi, tracine, gallinelle, sgombri e spigole; queste ultime sono sempre catture fortuite, anche se ce ne sono tante. Di solito, per tutti i pesci elencati la maggiore attività si registra durante le fasi di ascesa e discesa dell’alta marea. ln queste situazioni la corrente è molto forte e i pesci stanno fermi sul fondo in attesa che il cibo arrivi a… domicilio. Durante la fase di stallo, le mangiate si normalizzano. Va detto, comunque, che il su e giù della marea è caratterizzato da una forte corrente che, però, non è sempre costante, per cui occorre realizzare terminali differenti da usare secondo il momento.

 

LUNGHE DIGHE OVUNQUE

MIRACOLO Dl INGEGNERIA IDRAULICA Il sistema di dighe e chiuse che orla tutta la costa olandese è impressionante per vastità ed efficienza.

Una delle dighe che separano la laguna dal mare aperto

 

La costa dell’Olanda è tutta golfi e lagune, piccoli e grandi, spesso ricavati con la costruzione di dighe che regolano il livello dell’acqua. Colijnsplaat è all’interno di un golfo e a nord c’è la diga verso il mare aperto. Il manufatto è percorso da una strada, lunga circa 10 chilometri, che attraversa lo specchio d’acqua e collega le due sponde del golfo. Dal porto della cittadina si parte per andare a pesca con due mete: nel sottocosta prima della diga, dopo lo sbarramento verso sinistra. Dal porto alle chiuse della diga ci sono circa 6-8 miglia, dal manufatto all’ultima postazione in mare aperto ci sono altre 12 miglia. “Mare aperto” è solo un modo per differenziare le poste perché, in effetti, 500-600 metri sono la distanza massima prima di calare le esche.

DENTRO O FUORI

dentro-o-fuori-dalle-dighe

Quando il mare è mosso, saggiamente si va a pesca solo all’interno del golfo dove, però, le prede sono di taglia e numero nettamente inferiore di quanto offre il mare aperto… Bisogna accontentarsi e, del resto, con queste onde non si scherza! Non si va molto lontano: usciti da porto, basta mettere la prua in direzione della diga e dopo circa 20 minuti si arriva sulle postazioni. Le chiuse non sono lontanissime, un paio di chilometri o poco più. Qui il fondale è interamente di sabbia ma a circa 200-300 metri da riva ci sono due canaloni dal fondo lastricato a scoglio su una profondità che supera anche i 35 metri. Con l’ecoscandaglio le zone buone si trovano con molta facilità, ci si ancora e si catturano in prevalenza cod e altre specie di merluzzetti; ci sono anche diversi tipi di pesci piatti ma è meglio lasciar perdere perché sono tutti sotto o appena sopra la misura minima consentita dalla legge.

Se il mare lo consente, dal porto si va direttamente sulle postazioni fuori dalla diga. La direzione dopo le chiuse è verso sud e dopo una mezz’ora circa di navigazione si arriva:difficile sbagliare, le poste sono contraddistinte da grandi boe verdi. Queste ultime sono posizionate a circa 500-600 metri dalla costa sabbiosa e formano un lungo canale in cui transitano le navi in uscita e in entrata dal porto di Colijnsplaat. Le boe sono contrassegnate da sigle, la più vicina è a circa 4 miglia dalla diga ed è la R4, mentre a 6 miglia c’è la R6. ln queste due postazioni il fondo è sabbioso, con qualche scoglio sparso, e la profondità va da -14 a -22 metri: merluzzi, pesci piatti le prede più frequenti. Se si va ancora più a sud si trova la terza boa verde, chiamata Jpg. È a circa 12 miglia dalla diga ed è la posta migliore, con un fondale totalmente sabbioso e una profondità che va da -25 a -30 metri.

 

ATTREZZI BELLI ROBUSTI

La corrente è una costante, come accennato, e quando arriva il momento buono per la pesca, l’alta marea, viaggia come un treno. Se consideriamo questo particolare non trascurabile e lo abbiniamo alle prede che di forza ne hanno da vendere, visto il loro habitat con l’acqua che si muove a velocità sostenuta, diventa naturale attrezzarsi con canne e mulinelli potenti. Le prime sono in due pezzi, da 2-4 metri, robuste e in grado di sopportare piombi che arrivano anche a 300-400 grammi per tenere ben salde le esche sul fondo. Per quanto riguarda i mulinelli, sono necessariamente di ottima qualità, ovviamente robusti e caricati con trecciato dello 0,20-0,25 rinforzato da circa 10 metri di shock leader in nylon dello 0,50.

un grosso merluzzo

 

 

ANELLIDI E CANNOLICCHIO

Portare le nostre esche in Olanda sarebbe un suicidio… non si avrebbe neanche un’abboccata. Sembra assurdo, ma non è cosa rara vedere gente di ogni Paese che va in trasferta all’estero con i contenitori delle esche e pretende di catturare: non è che se un boccone funziona bene in Sardegna allora farà centro anche a Oslo! A parte le esche artificiali, che spesso sono “universali” perché fanno leva soprattutto sul movimento e le vibrazioni, quelle naturali vanno scelte sul posto, se siamo a pesca in un mare totalmente diverso dal nostro. Le esche veramente valide per l’Olanda sono tre. La prima è il lug worm, un verme di sabbia che si trova in tutti i negozi di pesca della zona e si acquista a peso, come anche il clam worm, la seconda esca, un altro tipo di anellide che somiglia a una grossa tremolina. I due vermi si innescano sempre con l’ago per formare grossi bocconi, composti anche da due o tre anellidi per amo. La terza esca adatta a questa acque fredde è il cannolicchio, molto diffuso in zona ma diverso, in sostanza, da quello di casa nostra. L’innesco si fa con il sifone interno, la parte più callosa, anche in questo caso con l’ago da esche e, a lavoro finito, si usa il filo elastico per garantire una buona tenuta sull’amo al momento di eventuali lanci e durante la permanenza sui fondali con la forte corrente.

 

STRATEGIE VINCENTI

I sei terminali per affrontare al meglio le acque Olandesi

i-sei-terminali-per-la-pesca-in-olanda

 

Con il terminale 1 si fanno lunghi lanci, poi si recupera lentamente facendo saltellare il piombo sul fondo. Alla tocca del pesce si lascia la lenza leggermente in bando, si attende la partenza della preda poi si ferra. Con il i terminali dal 2 al 5 la pesca è praticamente passiva: si lancia controcorrente verso la prua della barca, dopo che il piombo è arrivato sul fondo si dà ancora qualche metro di filo poi si attende che vada in tensione, grazie alla corrente. Se non ci sono mangiate, si filano ancora circa 10 metri di lenza e al momento dell’abboccata si inizia un recupero deciso, Il terminale 6 viene calato direttamente sottobordo e appena il piombo tocca il fondo si mette in tensione. Se non ci sono tocche, si alza leggermente il piombo dal fondo e si riappoggia subito, filando la lenza che, scorrendo all’interno dell’antitangle, manterrà sempre in movimento le esche. Al minimo accenno di mangiata si ferra. È più difficile spiegarlo che farlo…

Materiale di base occorrente per la costruzione dei terminali

A parte monofili, girelle a barilotto e con moschettone ami ecc., esistono degli accessori che esulano completamente da quelli che solitamente si usano in Mediterraneo. Le immagini e didascalie credo che sianoil sistema più idoneo per illustrarli.

Sono indispensabili per la pesca con corrente medio forte tengono perfettamente sui fondali sabbiosi e si sganciano al momento del recupero con estrema facilità.

Piombo modello Spike

Sono indispensabili per la pesca con corrente medio forte tengono perfettamente sui fondali sabbiosi e si sganciano al momento del recupero con estrema facilità.

Sono ottime per poca corrente o media corrente. Ne esistono di diversi modelli che variano come rigidità. Nella foto una del tipo piombato adatta soprattutto per la psca ai pesci piatti.

Bacchette in plastica

 

Sono ottime per poca corrente o media corrente. Ne esistono di diversi modelli che variano come rigidità. Nella foto una del tipo piombato adatta  soprattutto per la psca ai pesci piatti.

Nel caso di forti correnti le bacchette in acciaio inox sono quelle che servono maggiormente nella foto si vedono montate su un terminale con uno spike da 360 grammi.

Terminali mari del nord

 

Nel caso di forti correnti le bacchette in acciaio inox sono quelle che servono maggiormente nella foto si vedono montate su un terminale con uno spike da 360 grammi.

 

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Perline floating o addofanti di varia colorazione e misura. Molto urilizzate vanno messe sul terminale a battere sull’amo.

Antitangle in plastica adatte soprattutto per la pesca ai pesci piatti ottimali in presenza sdi corrente medio forte

Anti tangle

 

Antitangle in plastica adatte soprattutto per la pesca ai pesci piatti ottimali in presenza sdi corrente medio forte

 

I pesci dell’Olanda

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