Gennaio Febbraio e Marzo da tanute
I primi tre mesi dell’anno nelle acque dell’Arcipelago Toscano si iniziano a delineare alcune tecniche di pesca ben precise. Ancora buono il periodo per la pesca ai calamari, il pesce che però viene preso di mira è la tanuta. E’ proprio questo il periodo in cui questi pesci fanno il classico montone, ovvero si radunano in grossi branchi per accoppiarsi per poi allontanarsi dai luoghi a loro congeniali e affondarsi nel blu più intenso. Proprio questo è il momento più facile per tentare la loro cattura. Ritrovare le grosse tanute è abbastanza semplice in quanto i luoghi del “rendez-vous” sono i classici del bolentino di medio fondale, ovvero le secche isolate dalla costa, i relitti e le cadute scogliose. Tutto ciò su fondali variabili tra i -20 e i -100 metri.
Due tecniche vincenti
Si può praticare con successo sia il bolentino che il light drifting. Le tanute infatti molto spesso si alzano dal fondo di diversi metri e quindi la pesca in caduta risulta vincente. Le esche migliori sono il calamaro a strisce, il cappellotto e la sardina a tranci.
Le zone di pesca nell’Arcipelago Toscano
Le zone nella zona battuta dal Centro di pesca sono diverse, i pesci più grossi si trovano nella secca grande tra Isola d’Elba e Isola di Capraia, Nelle zone limitrofe ai limiti del parco dell’Isola di Pianosa, In alcune zone dell‘Isola d’Elba, nei pressi dell’Africhella e naturalmente nelle secche della Corsica.
Nella cartina sotto esposta possiamo vedere alcuni hot spot per le tanute
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