Pescati & cucinati: Orata

Pescati & cucinati:  Le vostre ricette

Spaghetti orata e carciofini

Orate e pesca

Orate dalla barca e non solo

Pescando dalla barca, tra le tante prede catturabili per quasi tutto l’arco dell’anno, non possiamo certamente fare a meno di citare l’orata. Questo sparide, rientra infatti tra le prede che possiamo tentare di insidiare in un periodo dell’anno abbastanza ampio anche se naturalmente la pesca deve seguire regole ben precise e spesso dove adattarsi alle misure di questo pesce.  Innanzi tutto bisogna evidenziare che i pesci più grossi si catturano solitamente nei mesi autunnali e quindi da settembre a novembre mentre in quelli primaverili la taglia si mantiene sempre tra i 500 grammi ed il chilogrammo a parti casi eccezionali che sicuramente non fanno la regola.

Le orate durante la riproduzione (da settembre a novembre) si raduna in branchi abbastanza numerosi di individui che oscillano di peso tra i 2 ed i 6 chilogrammi, formando il cosiddetto “montone”. Solitamente questo imbrancarsi, avviene su scogliere sommerse più o meno lontane dalla costa su fondali che variano dai 20 ai 50 metri. Quando il branco delle orate staziona su una determinata zona (molto spesso è anche quella dell’anno precedente) vi rimane per molto tempo ed anche quando le acque calano notevolmente di temperatura. La pesca dalla barca alle orate avviene quasi esclusivamente durante le ore diurne e solitamente nelle ore calde della giornata.

Diverse sono le esche da utilizzare, ma attenzione tutte variano a seconda degli usi locali.

In primo luogo bisogna sempre tener presente che  molte esche, pur apprezzate dal nostro sparide sono da scartare a priori in quanto dilaniate dai pescetti di fondo. Da escludere quindi tutti i tipi di anellidi (con piccola riserva del verme di Rimini), e le esche molli, come il cannolicchio ed i frutti di mare in genere (cozza con in guscio a parte). La cerchia d’esche quindi viene ristretta molto, ma non per questo non riusciremo a trovare i gusti delle orate dei nostri mari.

La sardina

Una delle esche che sicuramente da ottime soddisfazioni in tutti i mari italiani è sicuramente la sardina. Questo pesce azzurro trova il massimo impiego su quelle secche dove solitamente si effettua il light drifting e quindi dove molte barche quotidianamente pasturano con tale esca. La sarda per l’orata viene utilizzata quindi sia essere innescata che per essere usata come pastura. Quando si usa tale pesce azzurro, due sono i terminali di che vanno per la maggiore quello che serve per offrire all’orata 2 bocconi singoli oppure quello per dare una sarda intera.

Entrambi i sistema di pesca sono da considerarsi validi e sono da testare giornalmente su quale sia il migliore, un piccolo punto in più va sicuramente a quello per innescare la sarda intera in quanto offre una maggiore quantità di richiamo  e riesce a mantenersi più in pesca anche in presenza di minutaglia. La lenza per l’innesco della sarda intera viene costruito legando tre ami in successione sulla medesima lenza. Per tale finale si usano monofili di diametro variabile tra lo 0,30 e lo 0,40 di lunghezza variabile intono al metro. I tre ami di numerazione tra il 2/0 ed il 2 saranno del tipo nichelato di foggiatura rinforzata e del tipo a paletta. I tre ami andranno legati in successione sul terminale. Su tale terminale si innesca una sarda intera privata della testa, gli ami solitamente vengono appuntati dalla pancia o dal dorso per girare intorno alla lisca centrale del pesce azzurro.  Il secondo terminale ovvero quello che ci permette di innescare la sarda a tocchetti,  è un classico finale da bolentino con due braccioli posti sopra uno sopra e l’altro sotto la piombatura. Madre lenza di diametro dello 0,35/0,40 millimetri con 2 braccioli lunghi da da 60 a 90 centimetri ami di numerazione come indicato per il terminale utilizzato con la sarda intera.

 

Il granchio

Tutti i tipi di granchi possono essere usati sia interi vivi (le granchielle occorre privarle delle alette laterali al­trimenti si insabbiano se il fondale è sabbioso) per la cat­tura di grosse orate, op­pure a pezzi se i pesci sono di taglia più piccolae. Il granchio può essere innescato  con uno o tre ami posti nelle zampe posteriori, con un solo amo si utilizza solitamente un n. 4 mentre se si impiegano più ami si riduce la misura ad un 8. Nel caso di innesco  a pezzi si pesca solitamente ami medio piccoli a seconda delle dimensioni dell’innesco e dalla dimensione dei pesci.

 

Le Vostre ricette

Spaghetti orata e carciofini

Questa ricetta ci è stata gentilmente inviata da Andrea Masini di Firenze: Ringrazio Andrea e tutti coloro che invieranno le loro ricette

Ingredienti x 4 persone:
6 nidi di tagliatelle
Un orata di circa 7/800 gr
6 carciofi
Cipolla bianca
Prezzemolo
Olio di oliva
Sale

Tritare finemente la cipolla bianca e metterla ad appassire in una padella con dell’olio.
Pulite i carciofi dalle foglie esterne (servono solo i cuori). Una volta puliti metterli in bagno in acqua e limone x qualche minuto e dopo affettateli finemente e aggiungerli alla cipolla salando a piacimento; coprite la padella e fateli cuocere x 8/10 minuti a fuoco lento. Una volta raggiunto il giusto punto di cottura alzate il fuoco e sfumate con vino bianco.
Sfilettate l’orata e tagliate i filetti in piccoli pezzi.
Non buttate la lisca e la testa, serviranno per preparare un ottimo fumetto che servirà terminare la preparazione del sugo.
FUMETTO: mettete in padellino un po’ d’olio, prezzemolo, sedano, cipolla bianca, pomodorini e carota tagliato il tutto grossolanamente, salatelo e fatelo soffriggere x 2 o 3 minuti; aggiungete poi la lisca e la testa dell’orata. Fatela cuocere ancora per qualche minuto e poi aggiungete dell’acqua; coprite e fate cuocere per almeno 20 minuti.

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Una volta terminata la cottura colate/filtrate il tutto.
Aggiungete ai carciofi il fumetto e poi la polpa di orata preparata precedentemente e fate cuocere il tutto al massimo x 2 minuti (il sugo dovrà essere abbastanza “liquido”
Scolate la pasta, versatela nella padella terminate la cottura saltandola fino a far ritirare il liquido del sugo.
Impiattate e aggiungete una spolverata di prezzemolo tritato finemente.

Spaghetti orata e carcionfini