Punta Falcone

Il promontorio alle spalle di Piombino

II promontorio di Piombino è una delle zone di pesca più famose del litorale toscano, ideale con molte tecniche sia da terra sia dalla barca. E un posto dove gli scogli abbondano e le prede più frequenti da riva sono saraghi maggiori, occhiate e spigole. La zona non è ampia , ma varie sono le postazioni di pesca. Qui si divertel’esperto e anche chi è alle prime armi. La parte del promontorio che ci interessa per la pesca da terra è Punta Falcone.

SCOGLIERE A PICCO

ci stanno due tre pernone in pesca

ci stanno due tre pernone in pesca

Punta Falcone è un piccolo promontorio. Inizia appena dopo il nuovo approdo di Marina di Salivoli per arrivare all’apice nei pressi dello Scoglio dello Sparviero e poi ridiscendere nel Golfo di Calamoresca. Un tratto di qualche centinaio di metri composto soprattutto di scogliere a picco sul mare, con diverse postazioni: alcune sono facili da raggiungere, per altre ci vuole una bella camminata, mentre per qualcuna occorre uno spirito da… scalatore! Punta Falcone è all’interno di un Parco che arriva fino a Populonia, circa 15 chilometri a nord, ed è nota a chi è affascinato da stelle e pianeti perché qui c’è un osservatorio astronomico gestito da volontari. Per arrivare nella zona che ci interessa entriamo in Piombino e seguiamo le indicazioni per il nuovo porto turistico di Marina di Salivoli. Arrivati davanti all’ingresso del porto, proseguiamo per la strada principale lungo la salita e dopo circa 300 metri giriamo a sinistra seguendo le indicazioni per Punta Falcone-Osservatorio. Dopocirca 200 metri la strada asfaltata finisce in uno slargo. Qui lasciamo l’auto e proseguiamo a piedi verso l’osservatorio, da dove partono i vari sentieri che portano al mare e alle postazioni.

È D’OBBLIGO LA CAUTELA

Prima di passare alla descrizione delle postazioni, occorre sottolineare che non sono certo a un tiro di schioppo e bisogna ridurre al minimo l’attrezzatura per non arrivare a destinazione “spompati”. Per scendere al mare, in alcuni punti si devono superare le asperità del terreno, quindi meglio avere le mani libere per approfittare di qualche appiglio. Infiliamo canne e guadino in un fodero da mettere a tracolla; in uno zaino la minuteria e un contenitore ripiegabile per lapastura. Si fatica per arrivare alle postazioni di Punta Falcone, ma ne vale la pena.  I punti migliori sono sei: si parte dalla zona sud e si va in senso orario verso nord.

LE PRIME TRE POSTE

Le tre poste esposte a scirocco

Le tre poste esposte a scirocco

La prima postazione è il “Lenzuolo”, chiamata così perché la parete rocciosa sul mare è bianca. Lo sterrato che porta alla posta parte poco prima dell’Osservatorio e ci porta verso il golfo di Salivoli. E’ una zona esposta ai venti di scirocco e mezzogiorno , riparata completamente da maestrale e tarmontana; l’area urile non è molto grande e ci pescano bene in tre persone al massimo. Tornando indietro, subito dopo l’Osservatorio, sulla sinistra c’è una stradina che scende alla scogliera. Lungo il tragitto ci sono alcuni ricordi delle guerre mondiali, fra cui un cannone, e qualche bunker aperto ai turisti. Arrivati a uno strapiombo sul mare notiamo un piccolo corridoio che scende, da percorrere con molta attenzione. In fondo possiamo scegliere. Andare a sinistra raggiungiamo una piccola punta dove c’è la Buca del Bove: la postazione è proficua ma ci stanno solo due persone, meglio se affiatate… per evitare litigi! A destra del corridoio, invece, c’è “Punta Falcone sud”, da dove si vede l’Isola d’Elba; in due si pesca bene. Entrambe le poste sono battute dallo scirocco.

ADESSO VERSO NORD

Scendiamo verso lo Sparviero ed andiamo a destra

Scendiamo verso lo Sparviero ed andiamo a destra

L’osservatorio astronomico è sempre il riferimento per raggiungere le altre postazioni, che stanno al centro e a nord di Punta Falcone. Per raggiungere il “Passetto”, prendiamo il sentiero che parte dall’osservatorio e all’unico bivio pieghiamo sulla destra, verso il mare: impossibile sbagliare perché la postazione è una franata proprio di fronte allo Scoglio dello Sparviero, grossa formazione rocciosa che sale in verticale dal mare. Al Passetto ci stanno comodi tre pescatori. Se da qui andiamo verso destra, dopo un rientro la costa si spinge sul mare formando la “Punta Falcone nord”, un’altra postazione dove c’è spazio per due pescatori. I venti dominanti sui due spot arrivano da nord e nord-ovest. La “Casamatta” è l’ultima postazione e anche la più difficile da raggiungere. Il nome lo prende da una diroccata struttura bellica cui si arriva salendo da Punta Falcone nord e prendendo il primo sterrato a sinistra lungo il sentiero che sale dal mare. Una volta giunti al vecchio “fortino”sotto di noi vediamo il Golfo di Calamoresca. La zona è protetta dai venti di scirocco, ma non c’è nessun sentiero che porta al mare: bisogna scendere lungola scogliera e qui ci vuole proprio tanta prudenza. Inoltre, la postazione è molto scomoda ed meglio non andarci da soli, ma almeno con un compagno, per noncorrere rischi eccessivi.

comoda per raggiungere e capire le poste di pesca

comoda per raggiungere e capire le poste di pesca

E dopo le acrobazie, si pesca!

 

I pescatori di qui frequentano Punta Falcone solo quando il mare è mosso o in scaduta; poi, in base ai venti, scelgono le varie postazioni: quando spirano da sud vanno al “Lenzuolo” e alla”Buca del bove”, se arrivano da nord e ovest la meta sono “Punta Falcone sud”o il “Passetto”; con venti da ovest e sud-ovest tutti i punti sono ottimi. L’obiettivo sono gli Sparidi, occhiate e saraghi,e qualche spigola. Da tutte le sei postazioni si pesca con una bolognese da 5-7metri, perché ovunque il fondo è alto a partire da sotto i piedi e con una canna più corta è impossibile stare con l’esca alla giusta altezza. Il mulinello è medio, taglia 3000-4000, caricato con nylon 0,16-0,20 per due sistemi: il primo diretto alle occhiate, l’altro ai saraghi e alle occasionali spigole.

PASTURELLO PIGLIATUTTO

Le occhiate le cercheremo da mezz’acqua verso la superficie lontano da riva,a circa 10-20 metri di distanza, quindi ‘attrezzatura va adeguata allo scopo.Per lanciare useremo un galleggiante piombato, a pera o cilindrico, da 3-10 grammi, con un 0,18 in bobina e un terminale dello 0,12-0,14 lungo circa 1,50 metri. L’amo è del 12-14 innescato contre o quattro bigattini appena appuntati. Le larvette fanno anche da pastura e nelanceremo con la fionda piccoli quanti-tativi ma con buona frequenza. Un altro sistema efficace per le occhiate è con il galleggiante-pasturatore, il “pasturello”; è un segnalatore piombato fornito di un contenitore forato, tipo feeder, che va riempito di bigattini. Il vantaggio del sistema è che distribuisce la pastura direttamente sotto il galleggiante, proprio in corrispondenza dell’esca, evitandoci di ricorrere alla fionda. Il pasturello va montato sulla lenza con un attacco per l’inglese. Il terminale è lo stesso indicatoper il galleggiante piombato.

PASTURA ALTERNATIVA

Spesso, per attirare le occhiate, c’è chi sostituisce ai bigattini un impasto di pane ammollato mischiato a crusca. Bisogna bagnare il pane e sminuzzarlo perbene, riducendolo a poltiglia: se rimane qualche pezzo, piccolo o grosso che sia, una volta in acqua galleggia e porta i pesci fuori tiro. Dopo aggiungiamo la crusca, un quantitativo pari a circa il 30 per cento del composto, e amalgamiamo il tutto. Non ne va gettata troppa di questa pastura, perché è attirante ma, in quantità elevata, sazia le prede, rendendo vana l’azione di pesca. Prima dilanciare questo impasto, controlliamo forza e direzione della corrente, osservando da che parte “naviga”

DAL LARGO AL SOTTORIVA

Con i saraghi e le rare spigole, serve unaltro sistema. Bolognese e mulinello sono sempre gli stessi, cambiamo solo la lenza, accorciando il terminale a 80/100 centimetri. Dalle varie postazioni la profondità è 2-6 metri e, se le occhiate le cerchiamo dalla mezz’acqua alla superficie, per i saraghi dobbiamo scendere. Prima di iniziare, misuriamo il fondo mettendo una sonda.  L’azione si svolge nel sottoriva, lanciando manciatine di bigattini come pastura. La lenza non è piombata e scende verso il fondo mentre segue la corrente, ma se arrivano i piccoli muggini schiumaroli, mettiamo qualche pallino spaccato  per fare affondare velocemente, tagliando fuori i disturbatori.