Occhione
Ord. PERCIFORMI
Fam. Sparidae
Gen. Pagellus
Pagellus centrodontus Delaroche 1809 – Sparus centrodontus Delaroche 1809
Sparus pagrus Pennant 1769 – Sparus orphus Lacépède 1798 – Sparus cantabricus Asso 1801 – Sparus massiliensis Risso 1810
OSSERVAZIONI SUL GENERE
Questo genere è uno dei dieci che compongono la famiglia Sparidae nel nostro Mediterraneo e racchiude, nei nostri mari, tre specie, di cui la più comune è il P. erythrinus e le altre due sono il P.acarne e il P.bogaraveo. Una quarta specie molto simile ai pagelli e una volta inclusa insieme ad essi nello stesso genere è la Mormora (Lithognathus mormyrus). Per alcuni autori il P. bogaraveo è specie dubbia e probabilmente gli esemplari classificati come tali non sono altro che dei giovani della specie centrodontus. Per altri invece, deve considerarsi come specie dubbia il P. acarne in quanto tutti gli esemplari considerati come tali, in realtà non sarebbero che individui di P. bogaraveo. A sostegno di questa tesi si mette in evidenza che ambedue queste specie posseggono, uniche tra tutti gli sparidi, 22 vertebre nella colonna vertebrale, mentre tutte le altre ne hanno 24 e quindi probabilmente sono da considerare come unica specie. La forma però dell’adulto del P. acarne è molto più slanciata di quella di P.bogaraveo che viceversa somiglia molto a quella di P. centrodontus. Alle specie note fino ad oggi di pagelli del Mediterraneo, secondo scoperte recentissime, se ne deve aggiungere una nuova per la scienza, pescata nelle acque delle coste algerine per la quale è stato proposto il nome di Pagellus coupei. Come forma generale ricordano molto i dentici e i pagri, ma si distinguono per non avere mai i denti caniniformi peculiari di queste specie. Somigliano anche ai saraghi, ma non posseggono mai né i caratteristici denti incisiviformi, né la macchia nera sul penducolo caudale che sono propri di queste specie.
MORFOLOGIA DELLA SPECIE
Corpo oblungo compresso lateralmente con testa piuttosto corta ed ottusa. All’altezza delle aperture nasali vi è in genere una specie di bozza frontale che è più evidente nei grossi esemplari. Il muso ha profilo tondeggiante ed è caratterizzato dalla bocca non molto ampia situata in posizione terminale inferiore. Come si è detto i denti non sono mai caniniformi ma piccoli, disposti anteriormente in serie strette e fitte come carde e posteriormente in forma di molari ma non così evidenti e grossi come quelli delle orate e dei pagri. L’occhio è molto grande e talvolta è particolarmente in evidenza negli esemplari che si trovano sul mercato, poiché essendo essi pescati sovente a profondità rilevanti, si presenta gonfio e in parte fuori delle orbite in conseguenza del
brusco salto di pressione che l’animale ha subito risalendo alla superficie. Il suo nome volgare, occhialone, rispecchia appunto questa caratteristica. Esiste una sola pinna dorsale con raggi spinosi nella prima metà e molli nella seconda. La parte spinosa, che presenta 12 raggi si può ripiegare completamente in un solco dorsale scaglioso e così pure la anale che possiede 3 raggi spinosi e 12 molli. Le pettorali sono falciformi e le ventrali toraciche con una sola spina.
COLORAZIONE dell’Occhione
La colorazione, come è caratteristica generale di tutti’ gli sparidi è fondamentalmente argentea con tendenza al rosa vinaceo, più scuro sul dorso, che è grigiastro rosa. Una macchia nerastra, ben evidente, appare nella maggior parte degli individui adulti, dietro all’opercolo e all’inizio della linea laterale.
COSTUMI dell’Occhione
Predilige i fondali delle secche a coralline, ma si trova anche in quelli fangosi spingendosi fino a 600/700 metri di profondità. Nei mesi estivi risale a quote minori e si può trovare verso i 70/80 metri nelle zone rocciose. Al disopra di questa isobata si avventurano soltanto gli esemplari giovanili non oltre i 10-15 centimetri di lunghezza che si avvicinano alla costa tra la primavera e restate. E’ forma gregaria e si raggruppa in banchi formati da individui su per giù tutti della stessa taglia e della stessa età.
Riproduzione dell’Occhione
Il periodo di maturità sessuale è risultato tra gennaio e maggio per le acque della Scozia mentre varia tra l’autunno inoltrato, l’inverno e lo inizio della primavera per i mari italiani. Le forme larvali e giovanili, sono pelagiche nei primi stadi, come anche le uova che sono galleggianti.
Acquari
I vari stadi giovanili si allevano benissimo in cattività.
Nutrizione
Essenzialmente carnivora.
Pesca dell’Occhione
Si cattura sportivamente con il bolentino di profondità. Palamiti e filaccioni a profondità varie dai 100 ai 700 metri.
Dimensioni dell’Occhione
Gli adulti misurano tra i 30 e i 40 cm di lunghezza, ma vi sono esemplari eccezionali che possono raggiungere anche il mezzo metro.
Distrib. Geografica
La specie è propria dell’Atlantico orientale dalle coste Britanniche fino alle Azzorre, è però comune anche nei mari d’Italia e nel Mediterraneo, escluso quello orientale e il Mar Nero.