I bambini e la pesca
La pesca è la gioia di molti bambini, una sfida continua
Il sogno di un bambino che ama la pesca è sicuramente quello di passare una giornata con un Campione, che gli possa svelare qualche segreto e magari fargli prendere un bel pesce. Una giornata in barca vale sicuramente di più di una playstation. Un sogno per un bambino che sicuramente si può avverare.
La domanda più frequente che mi viene posta è:
Quale è l’età giusta per portare un bambino in barca? Non è una domanda facile a cui rispondere. Solitamente da 8 anni in su, ma tutto dipende dal bambino e naturalmente dalla stagione.
In estate anche i più piccoli si trovano a proprio agio in barca. Al contrario anche i più grandicelli in inverno, quando il mare è più mosso hanno qualche problema. In tutti i casi sono i pescatori più esemplari da avere a bordo, a cui non sfugge nulla e con la voglia di carpire anche il più piccolo segreto.
Bambini a pesca, cosa ne pensa un pediatra:
a cura del Dott. Fabio Pratesi di Piombino
La pesca è una di quelle attività che consente di mantenere quel reale contatto con l’ambiente che, con l’avanzare della tecnologia, si va progressivamente perdendo. L’influenza dei mass-media può incidere drammaticamente sui vari soggetti tanto più in un organismo in evoluzione come quello del bambino. Proprio per questo, se teniamo a una sana evoluzione, occorre incentivare quei meccanismi che comportano un positivo rapporto con la natura nella ricerca di quell’armonia uomo-natura che si sta sempre più perdendo di vista.
Una canna da pesca, un’esca appropriata, una cura per i calamenti, una bella giornata di sole in barca è anche un impegno per migliorare le proprie capacità, un misurarsi con i risultati ottenuti, sono tutti elementi che possono degnamente sostituire giornate passate davanti a un computer o a un videogioco.
Come pediatra consiglio sempre ai genitori dei miei piccoli pazienti di spingere i loro figli all’iniziativa, all’intraprendenza, all’autonomia, alla capacità di gestirsi le più varie attività e a non essere passivi consumatori di ciò che il mercato propina. Tutte le attività che comportino responsabilità, ingegno e rispetto dell’ambiente sono auspicabili e fra queste senz’altro la pesca sportiva. La pesca fra l’altro è un tipo di sport che non comporta temerarietà e i rischi sono relativamente pochi. Bisogna tener presente comunque la possibilità di incidenti che si possono evitare con una minima attenzione e previdenza. Ad esempio una caratteristica di questo sport è l’orario di inizio, normalmente, la mattina presto. Poiché di solito la prima colazione viene trascurata c’è il rischio di crisi di ipoglicemia. E’ sempre auspicabile quindi una prima colazione razionale prima di cimentarsi in una attività che richiede un certo impegno e resistenza.
Un altro rischio non irrilevante è quello del colpo di sole. Il sole, oltre a produrre ustioni per le azioni dei raggi ultravioletti, può provocare un riscaldamento eccessivo della superficie cutanea con conseguente sudorazione profusa che, a sua volta, può portare a disadratazione.
E’ sempre necessario, a titolo preventivo, usare un copricapo che non permetta un’azione diretta dei raggi solari sulla testa e indumenti leggeri che evitino una eccessiva sudorazione. Sarebbero da preferire le prime ore del giorno e la sera per evitare permanenze eccessive sotto il sole. Un altro rischio frequente è quello delle punture di pesci, che possono comportare reazioni allergiche particolarmente gravi. Anche se la reazione allergica grave rappresenta un evento abbastanza infrequente, quando capita richiede sempre un intervento immediato. L’entità del gonfiore conseguente a una puntura è maggiore in un bambino che in un adulto. Data la scarsa esperienza e la insufficiente dimestichezza che un bambino naturalmente presenta nei confronti della pesca, bisogna metterlo bene in guardia anche dai rischi che possono derivare dall’avere a che fare con l’amo, corpo acuminato particolarmente pericoloso per la sua conformazione. Nel caso che penetri accidentalmente e profondamente in qualsiasi parte del corpo non si deve assolutamente cercare di toglierlo, ma recarsi al più vicino Pronto Soccorso.
Da quanto abbiamo detto un idoneo equipaggiamento per un bambino che va a pesca dovrebbe essere costituito oltre che, naturalmente, dall’attrezzatura da pesca, da qualche alimento ricco di zuccheri se la permanenza sul luogo si dovrà protrarre per diverse ore; da bevande adeguate all’eventuale necessità, da indumenti leggeri se fa molto caldo, da un copricapo, da una crema antistaminica per eventuali punture, da un normale disinfettante per eventuali ferite e abrasioni.
Malgrado tutte le precauzioni da prendere, la pesca è uno degli sport meno pericolosi sia per i bambini che per gli adulti; uno sport in cui si sposano felicemente tranquillità, ingegno, divertimento, armonia con l’ambiente e quindi ha tutti i requisiti per essere incentivato anche fra i bambini.