I pesci predatori: Il dentice
I pesci predatori del Centro di pesca Arcipelago Toscano: Il Dentice
Il dentice è un pesce carnivoro costiero molto vorace e aggressivo, si riunisce generalmente in branchi composti di esemplari della stessa taglia, ma è facile incontrare esemplari isolati o a coppie. Abita sui fondali scogliosi della platea continentale fino ai 200 metri di profondità circa. Durante la primavera si avvicina alla costa mentre in inverno preferisce guadagnare maggiori profondità. Durante il giorno è sempre in movimento. La colorazione è molto variabile. Negli esemplari piccoli e medi essa è fondamentalmente azzurra nel dorso, diviene argentata sui fianchi e bianca nella parte ventrale. Vi sono anche macchie più scure e riflessi violacei, rosati e azzurro metallico che però spariscono ben presto dopo la morte. Le pinne pettorali sono rossastre. I grossi esemplari che si avvicinano al metro di lunghezza e che presentano la caratteristica bozza frontale hanno invece una colorazione generale rossastra vinosa.
Traina al dentice con l’artificiale:
La pesca con gli artificiali a questo predatore viene effettuata solitamente con la tecnica del monel per poter affondare la lenza anche ad oltre 50 metri di profondità. Da molti ritenuto poco sportivo o meglio ancora che da poca soddisfazione (catture a parte) è l’unico sistema per poter affondare gli artificiali in modo lineare. Partiamo dal presupposto di base che, determinati minnows, specialmente quelli di dimensioni da 14 centimetri in su, per lavorare correttamente devono essere trainati sempre a velocità sostenuta e quindi da un minimo di 4/5 nodi per arrivare ad oltre 7/8 nodi. Da tutto ciò si evince che se vogliamo affondare le nostre esche artificiali a grandi profondità, e quindi a velocità sostenuta, l’unica maniera è quello di impiegare il monel. Questa lenza metallica, viene nella maggior parte dei casi, viene impiegata con le classiche 300 yards (270 metri) da 60 libbre caricato su mulinelli rotanti manuali solitamente da 6/0, oppure su mulinelli elettrici di media grandezza.
Con questa quantità di monel, (calandolo quasi nella sua totalità) alla velocità di circa 4/5 nodi, riusciamo ad affondare un minnows da 14 centimetri a circa 25 metri e quindi riusciamo a catturare un pesce anche su fondali di circa 30/35 metri (considerando che la preda si alza notevolmente dal fondo se eccitato dal passaggio dell’artificiale).
Attrezzature consigliate:
Canne: Obbligatoria una canna con carrucole e non un attrezzo di prima fascia di prezzo per il fatto di dover imbobinare il monel; una Tyrnos Stand Up o Una TLD Stand Up sono sicuramente le più indicate. Riguardo il libbraggio è sempre bene stare sul sostenuto in quanto la trazione del monel, specialmente nei lunghi metraggi, è molto sostenuta e quindi non stare mai sotto le 50 LBS.
Mulinelli: l’usura che il monel crea con le correnti galvaniche, danneggia molto il mulinello e specialmente la bobina dei modelli in metallo, niente di meglio quindi che un TLD D 2- speed da 50 libbre.
Monofilo per finali: L’artificiale andrà collegato ad un fluorocarbon. Il nuovo OCEA Shimano è sicuramente quanto di meglio possiamo avere. La lunghezza del terminale sarà circa 15 metri e come diametro meglio stare sempre sul sostenuto e quindi mai scendere sotto lo 0,70 millimetri
Artificiali: Le esche migliori sono minnow Rapala sia nel modello magnum affondante (con paletta di metallo) e galleggiante (paletta in plastica nella misura 14 e 18 ceentimetri.
Traina al dentice con il vivo:
La traina al Dentice con l’esca viva,come, in ordine di preferenza, calamari, seppie aguglie, sugarelli e occhiate è sicuramente una delle tecniche classiche. Si pesca con il vivo ad una velocità molto lenta tra 0,5 e 1,5 nodi cercando di affondare l’esca sia con l’affondatore a palla di cannone che con il piombo guardiano. Si costeggiano le grandi cigliate sommerse a profondità variabili tra i 20 ed i 70 metri di fondo.
Con l’affondatore, la presenza della preda verrà segnalata dallo sganciarsi della lenza dalla pinza per il seguirsi dello frizionare del mulinello. Contrariamente pescando con il piombo guardiano, tecnica molto impiegata, la mangiata spesso non è violenta e preceduta anche dalle toccate del pesce. La partenza della preda seguirà comunque questo momento. Parlando di traina con il vivo bisogna sottolineare che il mulinello andrà imbobinato con il trecciato. Le caratteristiche di questo filo, sono l’assenza di elasticità e, a parità di carico di rottura con il nylon, si hanno dei diametri nettamente inferiori, fino ad un rapporto di 5:1. Il vantaggio di tale filo in traina viene tradotto in una riduzione di attrito idrodinamico (con conseguente impiego di piombature più leggere).
Attrezzature consigliate
Canne: Le nuove Tyrnos Trolling Lite nei libbraggio 12 e 16 libbre sono canne affidatissime. Anche le più economiche CATANA Trolling Lite si sono dimostrate perfette per la cattura dei dentici.
Mulinelli: Servirà un attrezzo leggero e di libbraggio basso. Ideale il TLD15 o 20, oppure il Tyrnos16 o 20 lb
Monofilo: In bobina un buon trecciato; il nUovo Kayriki SHIMANO nei diametri 0,20/0,25.
Come finale consiglio il Fluorocarbon OCEA SHIMANO 30 o 40lb
Light drifting :
Tecnica decisamente “varia”, il light drifting non ha dei precisi canoni applicativi, tanto che possiamo considerarlo un ibrido derivato da due discipline principali, ovvero il bolentino e il big game: il bello del drifting leggero è che ciascuno può portare qualcosa di personale in termini di realizzazione delle esche, nel modo di realizzare il galleggianti, nel metodo di pasturazione e nelle esche, tutti aspetti che in questo caso prendono forme diverse che vanno a comporre un puzzle piuttosto elaborato di alternative. La pesca al dentice con questa tecnica avviene sempre con la barca ancorata, lasciando in deriva esche morte come la sarda oppure vive come l’alaccia, la boga o il sugarello. Con l’esca morta l’esca andrà piombata in base alla corrente e lasciata libera di affondare. Al contrario con l’esca viva conviene sempre usare un galleggiante ed una piombatura adeguata in modo da far stare l’esca vicina al fondo distante dai 20 ai 40 metri dalla poppa della nostra barca.
Attrezzature consigliate
Canne: La Shimano Vengeance Light Drifting di 4,00 metri è una canna che si è dimostrata perfetta per la pesca al dentice. La sua lunghezza permette di gestire perfettamente terminali lunghi.
Mulinelli: Un buon bobina fissa di taglia tra un 4000 ed un 6000 è l’ideale. L’Ultregra CI4+ XSB data la sua leggerezza permette di essere abbinato perfettamente alla canna.
Monofilo: Obbligatorio un buon fluorocarbon come terminale e quanto di meglio se non l’Aspire Fluorocarbon nelle misure comprese tra 0,25 e lo 0,30
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Tutte le attrezzature suggerite: